Jurassic Park sta davvero accadendo?

Questi lupi si sono estinti per 10.000 anni. Ora, il DNA dei loro antenati li ha riportati in vita.
Dovremmo essere emozionati o terrorizzati?
Mar 8 Apr 2025 16.52 CEST

Di un appassionato giornalista amante dei lupi
Immaginatevi un mondo in cui il ruggito del vento tra gli alberi è accompagnato dal richiamo profondo e primordiale di un predatore che non si sente da millenni. Ora smettete di immaginare, perché quel mondo è qui. I lupi neri, quei maestosi e temuti carnivori estinti da oltre 10.000 anni, sono tornati tra noi. Non per un miracolo della natura, ma per la scienza audace e forse un po’ folle di Colossal Biosciences Inc., un’azienda statunitense che ha annunciato di aver riportato in vita tre cuccioli di lupo nero grazie a un mix di DNA antico e tecnologia moderna. Due sono nati a ottobre, uno a gennaio. È la prima “de-estinzione” della storia, un evento che sembra uscito direttamente da un film di Spielberg. Ma mentre il mio cuore di amante dei lupi batte forte per questa notizia, una domanda mi perseguita: dovremmo festeggiare o tremare?
La rinascita di un’icona selvaggia
Tutto è iniziato con un osso dell’orecchio interno di un lupo nero di 72.000 anni fa e un dente di un altro esemplare di 13.000 anni fa. Da questi resti, gli scienziati hanno estratto il DNA, lo hanno combinato con cellule di lupo grigio e, con un po’ di magia genetica, hanno creato qualcosa di nuovo… o forse di molto vecchio. Hanno modificato i geni per rendere questi lupi più grandi, più muscolosi, e poi hanno usato cellule uovo di cani domestici e uteri di surrogate canine per dare vita ai cuccioli. Il risultato? Romulus e Remus, due giganti di sei mesi che pesano già 36 kg – il 25% in più di un lupo grigio della stessa età – e misurano quasi 1,2 metri. Il terzo cucciolo, chiamato Khaleesi (sì, proprio come la regina dei draghi di Game of Thrones), segue a ruota. Quando saranno adulti, potrebbero raggiungere i 68 kg, piazzandosi tra i carnivori più imponenti del pianeta.
Da appassionato di lupi, non posso fare a meno di meravigliarmi. Pensateci: questi animali, che un tempo dominavano le steppe e le foreste con la loro forza brutale e la loro eleganza selvaggia, sono tornati a respirare la nostra aria. Ma c’è un’ombra in tutto questo splendore. Non sono stati riportati in vita nella loro forma “pura”. Sono stati creati in laboratorio, con solo 20 modifiche genetiche rispetto al DNA originale. Alcuni genetisti obiettano: non sono veri lupi neri. Non cresceranno in un branco selvatico, non impareranno i comportamenti che definivano i loro antenati. Sono, in un certo senso, lupi giganti fatti su misura dall’uomo. E questo mi fa riflettere.
Un sogno da lupo o un incubo in agguato?
Io vivo per i lupi. Li ho studiati, li ho ammirati, ho sognato di sentire il loro ululato riecheggiare nelle valli. Ma persino io devo ammetterlo: c’è qualcosa di inquietante in questa storia. Questi cuccioli vivono in una riserva naturale segreta negli Stati Uniti, al sicuro (per ora). Eppure, come ci ha insegnato Jurassic Park, la vita trova sempre un modo. E se questi lupi, con i loro corpi potenziati e il loro istinto antico, sfuggissero al controllo? A 68 kg, sarebbero predatori formidabili, capaci di abbattere prede che i lupi grigi moderni non oserebbero sfidare. Siamo pronti a condividere il pianeta con loro?
E poi c’è la questione etica. Colossal Biosciences ha aperto una porta che potrebbe non chiudersi più. Oggi sono i lupi neri, domani potrebbero essere i leoni delle caverne o i mammut. O magari, come scherzano i fan di Game of Thrones, i White Walkers. (A proposito, chiamare un cucciolo Khaleesi è un tocco geniale – gli scienziati sanno come conquistare i nerd come me.) Ma stiamo giocando a fare gli dèi senza considerare le conseguenze? Questi lupi sono un trionfo della scienza, sì, ma sono anche un esperimento. E gli esperimenti, si sa, non sempre finiscono bene.
Emozione o terrore?
Torniamo alla domanda iniziale: dovremmo essere emozionati o terrorizzati? Come amante dei lupi, sono combattuto. Da un lato, il pensiero di vedere un lupo nero – un’icona del passato remoto – correre libero mi riempie di gioia selvaggia. Dall’altro, non posso ignorare il brivido di apprensione. Questi non sono i lupi dei miei sogni, plasmati dalla natura e dal tempo. Sono creature dell’uomo, nate da provette e ambizione. Forse sono entrambe le cose: un miracolo e un monito.
Per ora, Romulus, Remus e Khaleesi sono al sicuro nella loro riserva. Ma io, da giornalista e da sognatore, non posso fare a meno di chiedermi: cosa succederà quando cresceranno? E quando il prossimo lupo nero nascerà? Una cosa è certa: i lupi mannari sono stati reintrodotti grazie a un mix di scienza e, sì, un pizzico di Game of Thrones. Prepariamoci a ululare – di gioia o di paura, questo sta a noi deciderlo.
fonte: The Guardian
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