“Liste d’Attesa: lo Scontro Stato-Regioni che Tiene in Ostaggio la Salute dei Cittadini”

Liste d’Attesa: il Conflitto Stato-Regioni che Condanna i Cittadini all’Attesa Infinita
Roma, 17 aprile 2025 – Un altro incontro, un altro fallimento. Il confronto tra Stato e Regioni sul dossier delle liste d’attesa si è concluso con un nulla di fatto, lasciando i cittadini intrappolati in un limbo di speranze disattese e ritardi insostenibili. Il decreto legge che dovrebbe regolamentare i poteri sostitutivi in caso di inadempienze regionali non ha trovato l’intesa, ma il Governo non intende fermarsi. Con un colpo di scena, il Ministero della Salute è pronto a procedere unilateralmente, anche a costo di scatenare una guerra legale con le Regioni.
Il nodo del contendere? Le Regioni chiedevano tempo e indicatori chiari per definire quando scatterebbe il commissariamento, una richiesta rispedita al mittente dal Ministero. Ora, dopo una fragile tregua di 30 giorni, il Governo potrebbe adottare un Dpcm con una delibera motivata, autorizzando il Ministero a prendere il controllo delle Regioni inadempienti. Sullo sfondo, si staglia l’ombra di ricorsi al Tar, con alcune Regioni pronte a dare battaglia. Un braccio di ferro che, come sempre, si consuma sulla pelle dei cittadini.
Il decreto Liste d’Attesa, varato l’estate scorsa con grandi promesse, resta un miraggio. La Piattaforma nazionale, annunciata con enfasi il 17 febbraio in Gazzetta Ufficiale, dovrebbe monitorare in tempo reale i tempi di attesa, le prenotazioni e le agende sanitarie. Ma la realtà è ben diversa: un’indagine dei Nas ha smascherato un quadro allarmante, con una struttura sanitaria su quattro che viola le norme, tra agende chiuse arbitrariamente e percorsi di garanzia inesistenti. È su queste inadempienze che il Ministero punta il dito, minacciando l’uso del potere sostitutivo.
Nel frattempo, i cittadini pagano il prezzo più alto. Secondo un monitoraggio di Federconsumatori e Isscon, aggiornato a novembre 2024, i tempi di attesa per visite specialistiche e diagnostiche restano “inaccettabili”. In alcune regioni, si sfiorano i 700 giorni per una prestazione, un’eternità per chi lotta contro il tempo e la malattia. Ogni giorno di ritardo è una condanna, ogni rinvio un’agonia.
Mentre Stato e Regioni si sfidano a colpi di carte bollate, la sanità italiana sembra sprofondare in un baratro di promesse non mantenute. La domanda resta sospesa: chi salverà i cittadini da questa guerra di potere che li tiene in ostaggio?
fonte: Byoblu.com
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